Cosa si intende per "Q-Commerce"? (2024)

03 Marzo 2022

Vari sono i neologismi che entrano rapidamente nella cultura e nel costume di una civiltà, avendo il pregio di etichettare in modo sintetico e quasi iconico una tendenza, un prodotto, un servizio.

“E-Commerce”, è stato uno di questi: il prefisso “E”, ovvero “electronic”, che caratterizza tutto quanto rappresenta la versione digitale di un qualcosa che già prima esisteva in carne e ossa, è diventato oramai il vero e proprio nome di tutto ciò che può essere definito come transazione commerciale che avviene per via telematica.

Tanto è radicato, questo neologismo, da avere già delle derivazioni: quella che affrontiamo in questo breve articolo è appunto “Q-Commerce”.

La “Q” sta per “Quick”, ovvero “rapido”: sotto questa etichetta infatti ricadono tutti quei servizi in cui non è il bene in sé per sé a caratterizzarli, bensì la consegna, che avviene tipicamente in tempi al di sotto dei 30 minuti.

Ci concentriamo in questo articolo su una tipologia di servizi di Q-Commerce che sta portando una particolare ventata di novità in un mondo che fino a qualche tempo fa pareva fermo agli anni ’70: quello del Food&Grocery.

Aveva cominciato qualche anno fa Amazon Prime Now, attiva su Roma e Milano e poi diventata nella seconda metà del 2020 Amazon Fresh, promettendo consegne in giornata in fasce di due ore a scelta del cliente.

Ma la vera “Q” è arrivata recentemente, con l’avvento di player quali Gorillas, Getir, Macai e Winelivery: i primi tre garantiscono la consegna entro dieci minuti, il quarto entro 30 minuti dall’ordine (nelle località servite, ovviamente). E’ di questi giorni invece l’annuncio della partenza di Deliveroo Hop, in cui il già noto servizio di consegna Deliveroo, in collaborazione con Carrefour, promette di portare la spesa a casa entro dieci minuti dall’ordine.

Vediamo alcune caratteristiche che aiutano a definire un Q-Commerce:

  • La velocità di consegna: lo abbiamo già evidenziato nei paragrafi precedenti, è il servizio di consegna ad essere il vero elemento innovativo, promettendo consegne entro i trenta minuti;
  • La modalità di consegna: al fine di garantire i tempi promessi, le consegne si avvalgono di veri e propri eserciti di biker, nei più recenti servizi dotati di scooter, caratterizzati come minimo da un portapacchi con logo, in altri casi da una divisa e addirittura casco e scooter “in livrea” con i colori aziendali;
  • Alcune limitazioni alla spesa: per ovvie ragioni di trasportabilità, esistono dei limiti alla quantità e tipologia di spesa che può essere acquistata. Non è possibile ad esempio acquistare cartoni di bevande;
  • Accessibilità del servizio: pur non trattandosi di una caratteristica che si applica al 100% degli operatori di Q-Commerce, i principali tra loro hanno optato alla app mobile come strumento unico di acquisto. Non è quindi disponibile una app desktop per gli utenti;
  • Peculiarità della consegna: sfruttando i tempi di consegna rapidissimi, alcuni operatori di Q-Commerce garantiscono l’invio, ad esempio, di bevande fredde.

Come funziona la rete di distribuzione? Abbiamo visto che l’ultimo miglio è costituito da reti di personale munito principalmente di mezzi a due ruote. Ma da dove viene presa la merce? Anche qui stanno emergendo tre modelli fondamentali:

  • Il “Dark Store” di proprietà: si tratta di veri e propri supermarket di prossimità, non accessibili al pubblico (da cui l’aggettivo “dark”) strutturati per lo stoccaggio di merci che includono freschi, freschissimi e catena del freddo. L’operatore possiede questi locali in proprio;
  • Il “Dark Store” in outsourcing: cavalcando l’onda del Q-Commerce, alcuni operatori offrono reti di dark store in cui è possibile acquistare degli spazi riservati. In alcuni casi, l’outsourcer offre anche il servizio di consegna, come nel caso di Blink;
  • L’accordo “Last Miler”: in questo modello, un retailer di GD classico offre la rete di punti vendita esistente, ed un operatore di consegna rapida si occupa appunto dell’ultimo miglio. E’ il caso di Deliveroo Hop, in cui il noto servizio Deliveroo ha costituito una partnership con Carrefour.

E’ a nostro giudizio abbastanza evidente che il target a cui il Q-Commerce del Food&Grocery si rivolge non è lo stesso che usa i servizi tradizionali, siano essi l’acquisto fisico e/o l’e-commerce GD più conosciuto: di questo abbiamo già parlato in un articolo dedicato in cui analizziamo la sovrapponibilità dei prodotti, le differenze di prezzo e la composizione dell’assortimento esclusivo di uno dei principali player rispetto alla concorrenza di zona.

E’ altresì materia di discussione la sostenibilità di questo modello di business: gli altissimi costi logistici, il target molto focalizzato (di cui la scelta di operare tramite app è un’importante spia), la necessaria localizzazione nei grandi centri urbani e quindi la constatazione che dietro ad ogni player vi siano importanti round di finanziamento da parte di fondi fanno sorgere più di qualche dubbio.

Ciò che è fuori di dubbio, però, è che il Q-Commerce sia un modello di business nuovo e dotato di notevole fascino: così come dei category killer nel mondo dell’e-commerce stanno fondamentalmente imponendo degli standard di consegna e di assistenza post-vendita di livello così alto da rischiare di fare terra bruciata attorno a sé, potrebbe succedere che la ricezione della spesa a casa in trenta minuti, da semplice “nice-to-have” diventi un’esigenza?

QBerg, grazie alla propria piattaforma QPoint, in particolare al modulo QPoint WEB, monitora continuativamente diversi siti di e-commerce della GD. All’interno di questo panel sono inclusi i principali siti di Q-Commerce Food&Grocery. Se vuoi saperne di più, contattaci.

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